L’abc delle gomme: tutto quello che devi sapere sui pneumatici
Ogni giorno le vediamo e abbiamo a che fare con loro: di forma rotonda e di colore nero, si trovano ai quattro angoli di un veicolo. Da questi dispositivi dipende la sicurezza al volante, ma cosa sappiamo dei pneumatici? Quanto è approfondita la nostra conoscenza al riguardo? Ecco l’abc delle gomme auto che ci aiuterà a conoscere meglio le loro funzioni e perché sono così importanti per chi guida, anche se spesso c’è la tendenza a sottovalutarle. Eppure è chiaro già soltanto osservandole quanto siano fondamentali: rappresentano infatti il solo punto di contatto fra l’asfalto e la vettura, per questo incidono su tanti aspetti della guida. Vediamo allora tutto ciò che bisogna sapere sui pneumatici.
Pneumatici auto: quali sono le loro funzioni?
La funzione principale dei pneumatici è garantire aderenza con il fondo stradale, in tutte le diverse fasi della guida – trazione, frenata, in curva – e al contempo sostenere il peso del veicolo. Una gomma è composta dalla carcassa (la struttura interna), i fianchi (le parti laterali), i talloni (la zona a contatto con il cerchio), le spalle che fanno da elemento di congiunzione con il battistrada, la superficie piatta su cui si trovano le scanalature. Ognuna di queste componenti contribuisce alle funzioni del pneumatico, mentre l’aria all’interno permette di sostenere il peso del mezzo. La stragrande maggioranza delle gomme in circolazione sono tubeless, ovvero prive di camera d’aria. Pur essendo tutti della stessa forma e colore, i pneumatici possono essere molto diversi fra loro, per misure e caratteristiche. Sul fianco di ogni gomma – e all’interno del libretto di circolazione della propria vettura – si trovano i dati relativi alle coperture, una sorta di carta di identità che ci svela le caratteristiche del pneumatico che abbiamo a bordo, attraverso un codice alfanumerico.
Dimensioni e caratteristiche dei pneumatici: come individuarle
All’apparenza complicato, in realtà conoscere le caratteristiche e le misure di una gomma è meno arduo di quanto si pensi: basta solo un po’ di pratica! Sul fianco della gomma si trova infatti una serie di codici composti da lettere e numeri, a cui si aggiungono dei simboli, che ci dicono tutto sul pneumatico in questione. Per semplificare le cose, facciamo un esempio, partendo dal codice 205/55 R16 91 W; il primo numero – 205 – fa riferimento alla larghezza del battistrada espressa in centimetri, 55 è invece il rapporto in percentuale dell’altezza del fianco della gomma rispetto alla larghezza del battistrada, perciò nel nostro caso l’altezza del fianco corrisponde al 55% della larghezza del battistrada. R indica il tipo di struttura della gomma, ovvero radiale (la più usata), e 16 il diametro, espresso in pollici. 91 e W si riferiscono rispettivamente all’indice di carico e all’indice di velocità, ovvero al peso e alla velocità massima che quei pneumatici possono reggere.
Altri simboli presenti: cosa ci dicono?
A queste informazioni possono aggiungersene altre, espresse sempre tramite lettere, numeri e simboli, che ci svelano ulteriori caratteristiche relative alle gomme. Ad esempio, nelle coperture adatte a circolare durante il periodo invernale (quindi pneumatici termici e all season) si trova la dicitura M+S, dall’inglese mud+snow, ovvero fango+neve. Può essere declinata in vari modi, MS, M-S o ancora M/S e si tratta in sostanza di un’autocertificazione, quindi la sua attendibilità è limitata. Le gomme invernali a tutti gli effetti sono poi contrassegnate dal simbolo stilizzato del fiocco di neve con sigla 3PMSF, vale a dire 3 Peaks Mountain Snow Flake, il fiocco di neve all’interno della montagna con tre picchi, certificazione rilasciata in seguito a test specifici, perciò il suo valore è maggiore rispetto alla dicitura M+S. Altre sigle in cui ci si può imbattere sono XL, acronimo di eXtra Load, che contraddistingue pneumatici rinforzati, ma anche la sigla RF può riferirsi a questa categoria di gomme, in grado di reggere carichi superiori. Infine si può trovare la dicitura off-road, che identifica i pneumatici per fuoristrada.
Le sigle che ci svelano la tecnologia delle gomme
Ci sono poi ulteriori diciture, denominazioni o sigle che ci svelano quali soluzioni in termini di tecnologia sono presenti a bordo delle coperture. Un esempio in tal senso sono i pneumatici con la sigla SSR, che indica la presenza della tecnologia runflat, ovvero le gomme che possono proseguire nella marcia pure dopo una foratura (sebbene con dei limiti precisi per quel che concerne sia la distanza che la velocità massima). Le gomme Seal Inside – tecnologia brevettata da Pirelli – sono quelle in grado di “ripararsi” da sole in caso di forature, in quanto dotate di una schiuma interna che sigilla i fori, almeno quelli di piccole dimensioni. Per questo tipo di innovazioni, i produttori di pneumatici usano denominazioni diverse, dietro le quali però si celano tecnologie simili nel funzionamento e nelle caratteristiche. Tali info ci aiutano a capire che le gomme non sono affatto tutte uguali, ma anzi le differenze possono essere davvero rilevanti fra un modello e un altro!
Come conoscere la pressione di gonfiaggio delle gomme?
Un elemento chiave dei pneumatici che abbiamo già visto in precedenza è la pressione di gonfiaggio: l’aria all’interno delle coperture è fondamentale per sostenere il peso del veicolo ma anche per far funzionare in maniera corretta le gomme, ecco perché bisogna assicurarsi che sia sempre corretta. Ma in che modo si può conoscere la pressione consigliata per i pneumatici che abbiamo a bordo? I valori indicati dal produttore del veicolo, studiati in base alle caratteristiche del mezzo, si trovano all’interno del libretto di circolazione oppure in un’etichetta che può essere apposta sul lato interno dello sportello dal lato conducente o nella parte interna dello sportellino del serbatoio carburante. È essenziale rispettare i valori indicati attraverso dei controlli regolari (ogni 3 o 4 settimane circa), necessari per accertarsi che la pressione di gonfiaggio sia sempre corretta.
Pneumatici invernali, estivi e all season: quali sono le differenze?
A questa domanda possono rispondere anche gli automobilisti meno esperti, poiché le differenze sono facilmente intuibili: le gomme invernali sono destinate alla stagione fredda (dal 15 novembre al 15 aprile, le date su scala nazionale secondo la normativa in vigore) e sono contraddistinte dalla presenza della sigla M+S e dal simbolo del fiocco di neve; le gomme estive si montano nella stagione calda (dal 15 aprile al 15 novembre) e non riportano sigle o simboli particolari. Infine, le coperture all season possono essere lasciate a bordo tutto l’anno, poiché messe a punto per affrontare sia il periodo invernale che quello estivo. Per legge devono riportare la sigla M+S, a renderle però immediatamente riconoscibili è la denominazione data dai produttori, che può essere appunto All Season, 4 Seasons o 4S. L’unica a distinguersi è Michelin, che ha denominato il suo pneumatico per le quattro stagioni CrossClimate.
Età dei pneumatici: è possibile conoscerla?
È possibile risalire all’età dei pneumatici attraverso il DOT: di cosa si tratta? È l’acronimo di Department of Transportation ed è composto da una serie di quattro cifre, naturalmente anch’esso viene riportato sul fianco della gomma. Tramite la lettura di queste cifre, avremo la data di produzione di quel set di pneumatici e di conseguenza conosceremo la loro età. Facciamo un esempio per rendere le cose più chiare: se il DOT è composto dalle cifre 0122, dobbiamo scomporle in coppie di due; la prima coppia si riferisce alla settimana di produzione, la seconda coppia all’anno. Le gomme in questione sono dunque state fabbricate nella prima settimana del 2022. Questo è un dato importante soprattutto in fase di acquisto, per evitare di comprare pneumatici eccessivamente datati (il consiglio degli esperti è di acquistarli non oltre i 2-3 anni dalla data di fabbricazione).
Che cos’è l’etichetta europea dei pneumatici?
I pneumatici in vendita all’interno dell’UE sono dotati di una specifica etichetta (che può essere consultata anche online prima dell’acquisto, sulla pagina del prodotto) che fornisce info relative a quelle coperture. Nello specifico, sono riportate valutazioni sul pneumatico per quanto riguarda aderenza sul bagnato, silenziosità e consumo di carburante. Le valutazioni vengono date basandosi su una scala da A ad E, a cui si aggiungono il numero di decibel emessi dal pneumatico in marcia ed eventualmente i simboli specifici (il fiocco di neve) se la copertura in questione è invernale. Le gomme che ottengono i risultati migliori in questi parametri rientrano nelle classi A e B, mentre quelle con i valori peggiori sono classificate con le lettere D ed E. Si tratta di uno strumento utile per avere informazioni semplificate su un determinato pneumatico, sebbene i dati riportati siano molto parziali e perciò non sufficienti per farsi un’idea precisa sul valore di una gomma.
Che cos’è la resistenza al rotolamento e perché è così importante?
Essendo i pneumatici flessibili, la loro deformazione durante il movimento incrementa la spinta che il motore deve erogare per consentire l’avanzamento della vettura. Questa è definita resistenza al rotolamento: la maggiore energia richiesta al propulsore causa un consumo più marcato di carburante e un superiore quantitativo di emissioni nell’ambiente. Ecco perché i produttori di gomme lavorano in maniera specifica per ridurre la resistenza al rotolamento dei propri prodotti, così da limitare il consumo di carburante in quanto è minore la spinta richiesta al motore. Ciò si traduce in esborsi più contenuti per gli automobilisti al momento di fare rifornimento, una voce di spesa quanto mai importante negli ultimi tempi soprattutto alla luce degli aumenti che hanno riguardato il carburante, con gravi ripercussioni sui bilanci familiari. Anche per tale ragione si spiega la presenza di questo parametro all’interno dell’etichetta europea.
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