Prezzi benzina: siamo a livelli insopportabili

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La tregua è durata poche settimane: nel nuovo anno i prezzi della benzina e del gasolio hanno ripreso a salire e sono tornati in linea con quelli altissimi della seconda parte del 2022. I più alti degli ultimi 10 anni! Le conseguenze sono state ovviamente pesanti per i portafogli degli automobilisti, che hanno poche armi per opporsi a questi aumenti. Fra chi si affida ai mezzi pubblici quando possibile e chi inizia a guardare a vetture ibride ed elettriche, il risparmio carburante è un pensiero fisso per coloro che non possono fare a meno dell’auto per gli spostamenti quotidiani. Che cosa si può fare? Ci sono delle soluzioni per provare a ridurre una spesa che è arrivata per molti ai limiti della sostenibilità? Analizziamo nel dettaglio la situazione.

Prezzo della benzina: un’escalation che pare inarrestabile

Al netto delle variazioni giornaliere e settimanali, i prezzi della benzina e del diesel hanno raggiunto livelli ormai insopportabili: al momento il costo della benzina è di 1.864 euro al litro, quello del gasolio addirittura superiore, a quota 1.868 euro al litro. Cifre che rendono un vero e proprio salasso fare il pieno di carburante. L’aumento rispetto ai prezzi più alti del decennio precedente si attesta intorno al 20% e le previsioni fornite dagli esperti ci dicono che la tendenza non prevede movimenti in discesa significativi dei costi nelle prossime settimane. Ciò significa che ancora per un bel po’ dovremo fare i conti con esborsi consistenti al momento di fare rifornimento. Per questo motivo sono numerosi gli automobilisti in cerca di soluzioni per contenere questa voce di spesa, ma quali sono le contromisure più efficaci?

Cosa fare per contrastare il costo elevato della benzina?

Alcune soluzioni utili esistono, ma rappresentano una semplice pezza a un problema che attualmente è troppo grande. In primis, affidarsi ai mezzi pubblici e usare meno la macchina: ovviamente non tutti possono farlo, però chi ha la possibilità di agire in questo modo può evitare di utilizzare la propria vettura, almeno quando se ne può fare a meno, e ridurre quindi le spese. Un’altra soluzione è quella di cercare i distributori nei quali benzina e gasolio costano meno, andando quindi a limitare la spesa sebbene molto spesso si tratti solo di pochi millesimi di euro. Inoltre è piuttosto facile vanificare questo risparmio se i distributori più convenienti si trovano distanti, e quindi richiedono un consumo maggiore di carburante per poterli raggiungere. Individuare quelli nei paraggi è perciò fondamentale. Tuttavia gli automobilisti hanno anche un’altra arma a loro disposizione: vediamo quale.

Risparmio carburante: con i pneumatici si può!

Gli automobilisti più attenti sapranno senz’altro che con i pneumatici si può risparmiare carburante: in che modo? Il fattore decisivo è la resistenza al rotolamento delle gomme: più è elevata, maggiore sforzo dovrà fare il motore per spingere la vettura e questo si traduce in un consumo superiore di benzina o gasolio. Ecco perché puntare su coperture con una bassa resistenza al rotolamento consente di contenere i consumi. Questo è un aspetto al quale guardano con crescente attenzione le aziende produttrici di pneumatici, anche per una questione di salvaguardia dell’ambiente; consumi inferiori significano pure meno emissioni nell’atmosfera, a vantaggio della sostenibilità ambientale. Inizialmente trascurato, da qualche anno a questa parte è diventato un parametro molto importante per i pneumatici – tanto da essere inserito anche nell’etichetta europea – e lo è ancora di più oggi, con gli aumenti che hanno portato il costo del carburante a livelli difficilmente sopportabili per numerosi automobilisti.

Come riconoscere i pneumatici che fanno risparmiare carburante?

È facile riconoscere i pneumatici che fanno risparmiare carburante, vale a dire che possono vantare una bassa resistenza al rotolamento. Come già anticipato, questo parametro è indicato sull’etichetta europea (documento obbligatorio per tutte le gomme commerciate in Europa) ed è inoltre semplice da individuare. Il simbolo relativo alla resistenza al rotolamento è una gomma con accanto una pompa di benzina, al di sotto della quale si trova una scala di valori da A a G. I pneumatici che riescono a limitare i consumi di carburante sono quelli che rientrano nelle primissime categorie, ovvero A e B, mentre quelli delle fasce più basse (come E, F e G) hanno una resistenza al rotolamento più alta, che comporterà pertanto maggiori consumi. I migliori pneumatici di fascia A permettono di consumare fino a 0,25 litri di carburante in meno ogni 100 chilometri. Cambiare gomme puntando su coperture di questo tipo potrebbe essere dunque una buona scelta per molti.

Le auto ibride ed elettriche sono una valida alternativa?

Le gomme con una bassa resistenza al rotolamento sono senza dubbio una soluzione più economica rispetto a cambiare direttamente la vettura optando per auto ibride o elettriche, che svincolano dall’obbligo di fare rifornimento di carburante, è vero, ma hanno costi ancora piuttosto elevati. Si tratta di un investimento che pochi possono permettersi, soprattutto in un momento come questo. Inoltre bisogna tenere in considerazione che allo stato attuale pure l’elettricità ha un costo da non sottovalutare e le ricariche domestiche richiedono tempi lunghissimi, tali da dover lasciare l’auto in carica per tutta la notte affinché l’indomani mattina possa assicurare il 100% della carica della batteria. In sostanza finisce per essere un esborso iniziale enorme che potrà avere un rientro solamente sul lungo periodo, perciò poco conveniente almeno per il momento.

Quando la benzina tornerà a prezzi normali?

Come abbiamo già visto in precedenza, fare previsioni è difficile: i rialzi del 2023 sono dovuti al fatto che non è stato prorogato il taglio delle accise deciso nel 2022 proprio per abbassare i prezzi del carburante, che avevano superato i 2 euro al litro sia per la benzina che per il gasolio. Ciò ha comportato un immediato aumento sino a superare 1.8 euro. La soglia dei 2 euro è quella considerata critica, ma al momento non sono in programma ulteriori riduzioni delle accise per cui non sono previsti cambiamenti a breve in una situazione che rimane problematica per gli automobilisti. Per questo è difficile ipotizzare che la benzina torni a prezzi normali almeno nel breve-medio periodo e bisognerà fare i conti con gli attuali costi – nella speranza che non vi siano ulteriori rialzi, ovviamente – per un po’ di tempo.

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