Come la guida in montagna influisce sull’usura degli pneumatici

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Guidare in zone di montagna è un’esperienza molto diversa rispetto ai tragitti cittadini o in generale agli spostamenti in pianura, anche per le gomme auto: non è un caso quindi che l’usura pneumatici in montagna possa risultare più marcata, proprio perché tali condizioni si rivelano più esigenti per le nostre coperture. La guida fra le curve per le gomme è senz’altro più difficile da gestire, perché si ha a che fare con pendenze spesso anche in doppia cifra e tornanti, quindi con angoli di curva stretti, che impongono ai pneumatici deformazioni che invece non si verificano durante gli spostamenti in pianura e sulle strade di tutti giorni. Vediamo allora in che misura incide la guida in montagna sull’usura delle gomme e quali accorgimenti adottare per preservarle più a lungo.

Perché la guida in montagna mette a dura prova i pneumatici?

La guida in montagna può mettere a dura prova i pneumatici per via dello stress e delle sollecitazioni a cui questi sono sottoposti, a causa delle pendenze, del tipo di strade, delle superfici molto spesso irregolari e anche degli sbalzi di temperatura, con le forti escursioni termiche che caratterizzano le aree montane. La scarsa presenza di tratti in piano e le continue salite e discese comportano un’usura maggiore; ad esempio, le frenate ripetute nei tratti in discesa generano un aumento delle temperature di esercizio delle gomme auto che può innescare il surriscaldamento del battistrada, fattore che ne velocizza il consumo. Non è raro dunque che i pneumatici utilizzati in montagna abbiano un ciclo di vita inferiore rispetto a quelli che affrontano solamente tragitti cittadini o pianeggianti.

Percorsi montani: in che modo sollecitano le gomme auto?

Pure la tipologia di percorsi che si trovano in montagna è particolarmente esigente per le gomme auto. Tornanti e curve strette, infatti, sottopongono i nostri pneumatici a carichi laterali elevati, in maniera particolare quelli sull’asse anteriore. Di conseguenza le spalle delle coperture si consumano con maggior rapidità, soprattutto se la pressione di gonfiaggio è inferiore al valore indicato. A questo si aggiunge lo stato delle strade nelle zone di montagna, in cui la manutenzione è meno frequente rispetto a quanto avviene in ambito urbano; il manto perciò risulterà più ruvido e rovinato, maggiormente abrasivo per le gomme. Questo significa solo una cosa: usura più rapida del battistrada, ecco spiegato perché il ciclo vitale dei pneumatici sia inferiore quando ci si sposta prevalentemente in montagna, proprio perché le condizioni generali della guida e delle strade causano un consumo più elevato della gomma.

Montagna: quali sono le altre insidie per i pneumatici?

I percorsi e lo stato delle strade non sono le uniche insidie con cui i nostri pneumatici devono fare i conti quando si guida in montagna. A ciò infatti si aggiungono altri elementi come piccoli detriti, ghiaia, rami staccatisi dagli alberi che possono danneggiare le coperture, causando ad esempio tagli superficiali oppure più profondi col rischio di coinvolgere addirittura la carcassa. E se il taglio si verifica sul fianco, quasi certamente il pneumatico dovrà essere sostituito poiché non sono possibili riparazioni. Inoltre non bisogna sottovalutare le variazioni di temperatura, dato che in montagna si verificano escursioni termiche anche piuttosto forti, in particolare nel passaggio dal giorno alla notte e viceversa. L’alternanza fra caldo e freddo alla lunga può causare stress alla struttura interna della gomma e ridurne le performance, per cui la copertura sarà in generale meno efficiente.

Pressione di gonfiaggio: perché è ancora più importante tenerla sotto controllo?

Quando ci si sposta abitualmente in zone di montagna, il controllo regolare della pressione di gonfiaggio dei pneumatici diventa ancora più importante proprio per via delle temperature e delle escursioni termiche. È noto che la temperatura atmosferica incide sulla pressione: quando è bassa essa diminuisce, quando è alta invece aumenta, di conseguenza è facile ritrovarsi a circolare con gomme sottogonfiate in montagna, a causa delle temperature in media più basse. Questo significa che si rischia di usurarle più rapidamente, perché il consumo del battistrada è maggiore quando la pressione interna alla gomma è insufficiente. Si tratta ovviamente di variazioni molto contenute0,1 bar ogni 10 gradi centigradi – tuttavia non vanno trascurate e perciò i controlli relativi alla pressione di gonfiaggio devono essere frequenti, ogni 3-4 settimane circa, e da svolgere sempre quando si verificano forti escursioni termiche.

Carico della vettura: un altro fattore di stress per le gomme

Il carico della vettura può essere un altro fattore di stress per le gomme auto, soprattutto in montagna. Quando si parte per un viaggio è inevitabile caricare il mezzo di bagagli e questo sottopone i pneumatici a uno stress maggiore, che diventa ancora più rilevante sulle strade di montagna. Un veicolo a pieno carico o quasi sollecita di più le coperture nelle fasi di frenata e in curva, e come abbiamo visto le curve strette e i tornanti sono di base già stressanti per le gomme. Inoltre viaggiare in queste condizioni aumenta la resistenza al rotolamento e il pericolo che il battistrada si surriscaldi se il tragitto è di molte ore senza pause, con tutte le conseguenze negative che ciò comporta. In tali situazioni l’usura precoce delle gomme è molto più frequente e solo con una costante manutenzione sarà possibile contrastarla.

Cosa fare per limitare l’usura degli pneumatici in montagna?

Gli automobilisti hanno a disposizione degli accorgimenti e qualche “trucchetto” per limitare l’usura delle gomme in montagna. Innanzitutto, come abbiamo già anticipato, è essenziale il controllo regolare della pressione di gonfiaggio, per accertarsi che rispetti sempre i valori specificati dal produttore del veicolo e permettere ai pneumatici di viaggiare in condizioni ottimali. Se ci si sposta tutto l’anno in zone di montagna, la soluzione migliore per equipaggiare l’auto è l’alternanza fra pneumatici invernali ed estivi, poiché garantiscono un chilometraggio superiore – se usati nelle rispettive stagioni e sostituiti al momento giusto – in confronto ai quattro stagioni. Inoltre, offrono prestazioni più efficienti, perché non sono frutto di un compromesso, al contrario degli all season. A livello più pratico, una guida “dolce” permette di preservare meglio le gomme rispetto a un approccio sportivo, che le stressa maggiormente; sfruttare di più il freno motore e ricorrere meno alle frenate brusche riduce le sollecitazioni a cui sono sottoposti i pneumatici e in particolare il battistrada. Se poi ci si dedica con frequenza al fuoristrada, bisogna optare per pneumatici specifici per off-road, poiché è necessaria maggiore resistenza e robustezza per far fronte a tali percorsi ricchi di insidie, che potrebbero danneggiare in maniera irreparabile le gomme non strutturate per reggere sollecitazioni più intense.

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