I pneumatici per auto ti proteggono dai fulmini?
Leggenda o verità? I pneumatici auto proteggono realmente dai fulmini? Di certo trovarsi alla guida di una vettura nel bel mezzo di un temporale non è la migliore delle situazioni da affrontare e più che per i fulmini, proprio per l’acqua che può essere abbondante sull’asfalto. Dei buoni pneumatici senz’altro aiutano a far fronte all’inverno e ai fenomeni come l’aquaplaning quando si è in movimento, mentre da fermi sono in grado di riparare dai fulmini? C’è del vero nel fatto che l’automobile è un posto sicuro in caso di temporale, ma non per le ragioni che molti credono, legate principalmente alle gomme. Cerchiamo di scoprirne di più e di capire per quali ragioni una vettura può proteggere dai fulmini.
La gomma dei pneumatici ci mette al sicuro dai fulmini?
La teoria secondo cui i pneumatici sono in grado di proteggerci dai fulmini si basa sul fatto che la gomma di cui sono composti è un isolante e perciò non un conduttore di elettricità. In base a tale assunto, basterebbe indossare un paio di scarpe con suola in gomma per essere al sicuro durante un temporale con annessi fulmini; tutti sappiamo bene che non è così, in quanto è senz’altro vero che la gomma è un isolante ma lo strato presente nella suola è troppo sottile a fronte della scarica elettrica di un fulmine e perciò non si è protetti, né al sicuro. Pure lo strato di gomma dei pneumatici non ha sufficiente spessore per reggere alla scarica di un fulmine, però l’auto potrebbe comunque essere un luogo sicuro durante un temporale, il merito tuttavia non va ascritto alle gomme bensì ad un altro elemento: scopriamo quale.
L’auto mi può riparare dai fulmini?
L’auto potrebbe essere (più avanti spieghiamo meglio) capace di riparare dai fulmini coloro che si trovano al suo interno grazie alla carrozzeria in metallo, che essendo un conduttore offre una scarsa resistenza all’elettricità e funziona perciò come una sorta di parafulmine. Attraverso il componente metallico scorre la carica elettrica che viene poi scaricata a terra e in questa operazione la parte interna rimane intatta, per un principio fisico che spiegheremo in seguito nel dettaglio. Ciò porta in tanti a pensare che trovandosi durante un temporale in un’automobile si sia sostanzialmente al sicuro; abbiamo visto però che non è così se si fa riferimento solo alle gomme, lo è invece tenendo in considerazione la struttura metallica che compone il veicolo? Pure in questo frangente è necessaria maggiore chiarezza, per fugare dubbi e smentire convinzioni che potrebbero essere pericolose in determinate circostanze.
Perché neppure un’auto è del tutto sicura?
Come detto, un’automobile può riparare dai fulmini se la sua carrozzeria è metallica: ci sono vetture di recente costruzione che impiegano invece la fibra di vetro o altri materiali differenti che non offrono le stesse garanzie, per cui trovarsi a bordo di un’auto con carrozzeria non metallica non aumenta la sicurezza in caso di una tempesta di fulmini. Nell’abitacolo di una vettura, poi, non mancano le componenti in metallo che potrebbero condurre la scarica elettrica all’interno del veicolo, rappresentando un rischio per l’automobilista che potrebbe riportare ferite anche gravi. L’unica cosa che possiamo dire con certezza è che un’auto, in caso di temporale, è in grado di riparare chi si trova al suo interno da pioggia e vento, quindi da questo punto di vista è senz’altro un buon posto in cui trovarsi. Quanto ai fulmini, beh, come abbiamo visto la questione è più complicata e solo in determinate circostanze l’auto è un luogo più sicuro di altri e capace di offrire un buon riparo.
Il principio della “gabbia di Faraday”
Ciò che rende le auto con carrozzeria in metallo un rifugio sicuro per ripararsi dai fulmini è il cosiddetto principio della gabbia di Faraday, scoperto dal fisico Michael Faraday nel 1836: in sostanza un contenitore composto da materiale conduttore come lo è per l’appunto il metallo può isolare l’ambiente al suo interno da qualsiasi campo elettrostatico esterno, a prescindere dall’intensità di quest’ultimo. Quindi se un fulmine colpisce una vettura, la sua carica resta sulla superficie esterna non coinvolgendo le parti interne, a patto ovviamente di non entrare in contatto con componenti metalliche presenti nell’abitacolo. La “gabbia” funziona da parafulmine pure quando non è continua, ovvero non è necessario che l’interno sia sigillato dalla parte esterna, quindi il principio è valido anche per la carrozzeria di un’auto. Ciò significa che la protezione dai fulmini dipende dalla tipologia di vettura e dal materiale con cui è realizzata all’esterno.
Cosa fare se mi trovo in auto durante un temporale?
Il suggerimento migliore è quello di fermarsi, poiché proseguire la marcia su una strada allagata non è certamente la più lucida delle scelte. È consigliato perciò accostare, lontano da eventuali alberi se possibile, spegnere il motore, accendere le quattro luci e attendere che passi il temporale oppure che si riduca di intensità, evitando fra le altre cose di tenere le mani sul volante (che potrebbe contenere parti in metallo e quindi condurre all’interno del veicolo la scarica elettrica se questo venisse colpito da un fulmine). È fondamentale inoltre che sportelli e finestrini rimangano chiusi, in modo da essere perfettamente isolati dall’esterno del mezzo. Altrettanto essenziale è rimanere all’interno della vettura e non scendere, almeno fino a quando il temporale non sarà scemato di intensità oppure passato del tutto.
Un fenomeno in aumento
Le statistiche degli ultimi decenni parlano chiaro: i fenomeni temporaleschi intensi sono in aumento nell’area del Mediterraneo e in Italia, nel periodo fra l’estate e l’autunno, e per certi versi hanno reso il nostro Paese quasi una zona tropicale. I temporali sono più intensi e violenti, tanto da essere definiti “bombe d’acqua”, e aumentano anche le tempeste di fulmini, ecco perché sapere cosa fare quando ci si trova in auto e soprattutto quanto riparo può offrire questo mezzo – al netto delle leggende e delle credenze popolari – è fondamentale, ad esempio durante un viaggio evitare di compiere scelte sbagliate che potrebbero rivelarsi pericolosissime, magari perché si è convinti che bastino quattro pneumatici di gomma per essere al sicuro contro i fulmini. Data la scarsa visibilità che si viene a creare durante questi fenomeni, è necessaria particolare cautela e soprattutto segnalare la propria posizione agli altri automobilisti, sia in marcia che nel caso in cui ci si fermi.
Dove accostare
Come detto in precedenza, bisogna evitare di accostare il mezzo in prossimità di alberi, che potrebbero essere colpiti da un fulmine e venire abbattuti totalmente o in parte, finendo col precipitare sull’auto parcheggiata vicino o sotto ad essi. Non ci si deve fermare nemmeno al di sotto dei ponti o nelle gallerie: magari si pensa che potrebbero offrire maggior riparo da acqua e fulmini, in realtà però si possono allagare, col rischio poi di restare intrappolati. Sono da preferire le normali aree di sosta, mettendo in atto tutte le accortezze illustrate in precedenza. Concludiamo dicendo che le possibilità di essere colpiti da un fulmine non sono così elevate ma nemmeno si può escludere tale eventualità, ecco perché è indispensabile sapere come comportarsi per evitare conseguenze gravi e conoscere cosa può offrirci riparo in tale evenienza e cosa invece no.
I pneumatici possono essere danneggiati dal fulmine?
Assolutamente sì, pur essendo composti da un materiale isolante, la scarica di un fulmine può essere molto potente, dato che oscilla fra 100 e 300 milioni di volt, e può danneggiare pesantemente un pneumatico, fino a renderlo inutilizzabile. Di sicuro però in questi casi ha senz’altro maggiore importanza uscire incolumi e illesi da una situazione di grave pericolo per la propria salute, pure in ragione del fatto che le gomme sono dispositivi che possono essere facilmente sostituiti con una spesa contenuta. È consigliato perciò far controllare la vettura nell’eventualità che venga colpita da un fulmine, verificando l’integrità sia delle parti esterne – carrozzeria e soprattutto pneumatici, provvedendo nel caso alla loro sostituzione – che quelle interne, come ad esempio il circuito elettrico, che potrebbe aver riportato dei danni a seguito della potente scarica elettrica che ha attraversato il mezzo.
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