Consigli 4×4 per una guida brillante

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Sono tanti gli ostacoli che si possono presentare nella guida fuoristrada, guadi, ponti, ghiaia, pietrisco, terreni dissestati, pendenze accentuate, per questo è fondamentale essere preparati ma soprattutto avere gli strumenti giusti per affrontarli, a partire dalle migliori gomme 4×4. La scelta sul mercato è piuttosto vasta e la decisione finale dell’automobilista è legata principalmente al tipo di superfici che dovrà affrontare e a quanto sarà impegnativo l’off-road nel quale si cimenterà. Infatti a disposizione si hanno varie soluzioni, dal fuoristrada leggero a quello più duro, in modo da soddisfare le esigenze di qualunque guidatore e garantire massima sicurezza su qualsiasi tipo di fondo. Ecco perciò alcuni consigli utili per scegliere le gomme 4×4 migliori per le proprie necessità di guida.

Come scegliere le migliori gomme 4×4?

Come dicono sempre gli esperti, il pneumatico migliore è quello che si rivela più adatto all’utilizzo che se ne dovrà fare: ecco perché, come prima cosa, è necessario avere chiari i tipi di percorsi che si affronteranno, per poter selezionare le gomme 4×4 giuste. Si parte dai pneumatici 4×4 stradali, per chi fa un uso prevalentemente cittadino o in autostrada della propria vettura a trazione integrale e solo di rado affronta gli off-road; abbiamo poi le gomme all terrain, realizzate per coloro che alternano il normale asfalto al fuoristrada e hanno bisogno di coperture capaci di garantire buone performance in entrambe le condizioni. Il design del battistrada è più aggressivo per via degli intagli maggiormente profondi e la struttura è rinforzata. Infine ci sono i pneumatici specifici per off-road, detti anche mud terrain, che hanno caratteristiche studiate per il fuoristrada a scapito però dell’utilizzo sulle normali strade urbane ed extraurbane.

Come sono i pneumatici per fuoristrada?

Innanzitutto si tratta di prodotti destinati ad un uso ben preciso, ovvero l’off-road, quindi dovrebbero essere montati dai guidatori che si muovono prevalentemente su terreni accidentati e solo di rado affrontano le strade di tutti i giorni. Queste gomme presentano tasselli di dimensioni notevoli, proprio per aumentare la presa anche sui terreni più difficili, e hanno intagli molto profondi al fine di garantire un miglior smaltimento del fango, evitando che il battistrada perda contatto col suolo a causa appunto dell’accumulo di fanghiglia nelle scanalature. Ovviamente sia la struttura che i fianchi sono rinforzati, poiché le insidie nei tratti off-road sono maggiori e il rischio di danneggiamento per le gomme aumenta se non possono vantare una robustezza adeguata. Chi ha bisogno del massimo delle performance nel fuoristrada, dovrebbe puntare con decisione su tale tipologia di gomme, per poter essere sicuro al volante della propria vettura.

Guida 4×4: i consigli utili

Come già detto in precedenza, la guida 4×4 porta con sé numerose insidie e va affrontata in maniera differente da quella classica sulle normali strade di ogni giorno, tuttavia è anche molto divertente e per questo sono parecchi gli automobilisti che si cimentano spesso nell’off-road con la loro vettura. Cominciamo con una delle situazioni più classiche con cui un “fuoristradista” si trova a dover fare i conti: il pantano. Prima di affrontarlo, è bene fermarsi e osservarlo con attenzione in modo da capire che tipologia di terreno si ha davanti, dopodiché rimuovere eventuali pezzi di legno che potrebbero rappresentare un pericolo per le gomme e l’attraversamento del pantano stesso. Per percorrerlo, si deve inserire il bloccaggio del differenziale e poi mantenere un’accelerazione costante, in seconda o terza marcia. Se si finisce impantanati, innestare la retromarcia così da recuperare l’aderenza. Dopo averlo attraversato, si consiglia di pulire sia le gomme che le ruote per evitare che lo sporco si accumuli.

Come attraversare un guado?

Pure in questo caso, è necessaria un’analisi preliminare del tratto da percorrere, in modo da individuare eventuali buche, tronchi o pietre presenti; quindi si dovrebbe stabilire una traiettoria da seguire fissando anche il punto di uscita dal guado e predisporre il veicolo affinché mantenga l’impermeabilità. L’ingresso nell’acqua del guado deve avvenire a velocità costante e se il motore si spegne a metà dell’attraversamento, non dev’essere rimesso in moto, poiché si rischia l’entrata di acqua attraverso i condotti di aspirazione dell’aria. In questa sfortunata evenienza la soluzione è una sola: farsi trainare fuori da un altro veicolo. Se il guado viene attraversato con successo, bisogna fermarsi e controllare al di sotto del veicolo per rimuovere eventuali residui o detriti, come rami o erba, che potrebbero essersi agganciati durante il passaggio nell’acqua.

Come si attraversa un ponte?

In primis ci si deve fermare prima di attraversarlo, per osservarne la struttura e poi per bloccare il differenziale della vettura. Quindi si può avanzare, se in salita o in piano innestando la seconda, mentre in discesa utilizzando la prima marcia e servendosi anche dei freni con frenate leggere, che non comportino il bloccaggio delle ruote. Se in salita o in piano l’auto non riesce più ad avanzare, si consiglia di inserire la retromarcia, indietreggiare di qualche metro e poi riprovare, magari modificando la traiettoria da seguire così da trovare maggiore aderenza per superare l’ostacolo. È in fasi come queste che si rivela fondamentale poter disporre di gomme performanti per l’off-road, capaci di trovare il grip giusto anche quando questo è precario o insufficiente, sfruttando la loro struttura e la mescola più morbida con cui sono realizzate.

Come attraversare un pendio?

  • Salita: per prima cosa si bloccano i differenziali, quindi si inizia la salita innestando la prima oppure la seconda marcia e se l’avanzamento si interrompe a causa delle pendenze eccessive, bisogna frenare a fondo favorendo lo spegnimento del motore; a questo punto mettere in folle, poi inserire la retromarcia e rimettere in moto, affrontando la discesa utilizzando il freno motore per controllare meglio l’andatura del veicolo.
  • Discesa: la fase di discesa da un pendio va percorsa bloccando il differenziale centrale e in prima marcia, senza mettere mai in folle, manovra da evitare assolutamente. Grazie al freno motore si può controllare la discesa del veicolo e se il pendio è piuttosto ripido, è possibile aiutarsi con i freni facendo avanzare il mezzo poco alla volta. In caso di sbandamento dell’auto, premendo lievemente sull’acceleratore si può recuperare un po’ di grip, per poi riprendere la discesa sfruttando sempre freno motore e impianto frenante all’occorrenza.

Come affrontare un gradino?

Il modo di affrontare un gradino, cioè un dislivello piuttosto netto presente sul terreno, dipende innanzitutto dalla sua altezza e se ci si trova in salita o in discesa: se siamo in salita e l’altezza è inferiore a circa 50 cm, lo si può superare affrontandolo direttamente, di fronte, mentre se è superiore sarà meglio approcciarlo con una diagonale di 45 gradi. In discesa, invece, è possibile affrontarlo sempre frontalmente. Si innesta la prima marcia e si appoggiano le ruote al gradino, per poi fermarsi; quindi si preme sull’acceleratore per permettere alle anteriori di superarlo e si avanza lentamente sino a far fermare sul bordo del gradino anche quelle posteriori. Allo stesso modo, si accelera fino a quando pure le ruote posteriori non vi saranno salite sopra. L’approccio in discesa è più semplice, ma richiede altrettanta accortezza: si avanza pochi centimetri per volta, regolando con il freno la discesa.

Come affrontare una pendenza?

L’avvicinamento a una pendenza particolarmente ripida va studiato in anticipo, fermandosi e osservando con attenzione il tratto di strada da superare. Bisogna individuare gli eventuali ostacoli che potrebbero ulteriormente aumentare l’inclinazione del percorso e quindi accrescere il pericolo di ribaltamento, poi si deve impostare una traiettoria da percorrere – la più agevole possibile – prevedendo già il punto di uscita dall’area con pendenza notevole. Inoltre molti consigliano anche di sgonfiare lievemente i pneumatici prima di percorrere tratti di questo tipo, ovviamente senza eccedere perché altrimenti si rischia lo stallonamento della gomma, ovvero la sua fuoriuscita dal cerchione. Quando si approccia la pendenza, non si deve bloccare il differenziale e non bisogna mai mettere in folle, quindi innestare la prima marcia e avanzare senza frenare. Il suggerimento è non affrontare frontalmente la pendenza ma un po’ di sbieco, in questo modo in caso di imprevisti si hanno maggiori possibilità di reazione: se l’auto slitta o si verifica un principio di ribaltamento, si sterzano le ruote verso valle così da iniziare la discesa e contrastare efficacemente sia lo slittamento che il pericolo che la vettura si ribalti. Se invece la si supera con successo, ricordarsi di ripristinare la pressione di gonfiaggio corretta.

Come percorrere un fossato?

Il superamento di un fossato si comincia posizionando il veicolo a 45 gradi rispetto al fossato stesso e individuando una zona di uscita ampia. Dopo aver bloccato i differenziali, si procede molto lentamente in prima marcia. Una conseguenza abbastanza frequente nell’attraversamento dei fossati è ritrovarsi con due ruote – in genere in posizione diametralmente opposta – sospese, tale fenomeno in gergo viene definito “twist”. In questo caso bisogna inserire la retromarcia e tentare nuovamente il superamento, cambiando però traiettoria. Dopo che il fossato è stato superato, si può rilasciare l’acceleratore.

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