Riutilizzo e smaltimento degli pneumatici
E’ possibile riutilizzare uno pneumatico consumato?
Uno pneumatico consumato e non più utilizzabile su un’automobile può continuare ad avere una vita. Come? Questo può essere esportato e trasformato in granuli, i quali possono venire utilizzati nell’industria delle calzature o in quella cementifica, nonché in centrali termoelettriche e di riscaldamento; altri impieghi possono avvenire in agricoltura (come copertura dei silos) o nell’industria portuaria.
Qualora non possa più avere un uso, nemmeno se riciclato, questo finisce in discarica. In ogni caso, lo smaltimento dei pneumatici è obbligatorio per legge ed è affidato dall’autofficina a consorzi appositi.
Come funziona lo smaltimento degli pneumatici
Montaggio e smontaggio, cambio delle gomme sono operazioni che possono svolgere solamente le officine convenzionate. Un privato cittadino non può occuparsi di questa operazione da solo o in casa propria, poiché sono necessarie attrezzature professionali e particolari. La sostituzione delle gomme è infatti realizzata con macchine apposite. Al massimo, un automobilista potrebbe dedicarsi privatamente al cambio di un’intera ruota, vale a dire di pneumatico e cerchio insieme, ma comunque dovrà poi consegnare tale ruota ad un’isola ecologica preposta allo smaltimento degli pneumatici o in tutti casi attenersi ai piani regolatori allestiti dal comune di residenza.
Costo dello smaltimento degli pneumatici
Al momento della sostituzione in officina, il gommista provvederà a mettere da parte gli pneumatici usurati per poi destinarli, una volta registrati, al consorzio di raccolta e smaltimento. Per questa operazione non viene chiesto alcun costo aggiuntivo, e quindi non bisogna fidarsi di chi eventualmente ne fa domanda, poiché una volta che un automobilista acquista dei nuovi pneumatici, questi già paga una cifra destinata al loro smaltimento e che è compresa nel prezzo totale. Si tratta di 2,80 euro per ciascun pneumatico, e tale contributo è stabilito dal decreto ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011. Questo importo varia comunque in base al peso della gomma, in media si tratta in ogni caso di circa 3 euro; di conseguenza, al momento dell’acquisto di un set intero di quattro pneumatici standard, si pagano poco meno di 12 euro in aggiunta al loro normale prezzo e destinati allo smaltimento. Nel momento in cui si comprano quattro pneumatici nuovi, tale cifra è segnalata a parte nella fattura di acquisto, e così avviene nel dettaglio dell’ordine al momento della spesa su uno dei vari rivenditori di pneumatici presenti online.
Un altro modo di riutilizzare gli pneumatici
Se gli pneumatici sono consumati ma ancora utilizzabili su un’autovettura, si può esercitare un altro tipo di riutilizzo: tramite un processo di vulcanizzazione, ovvero di fusione tra parti vecchie e nuove di un copertone, si può creare un nuovo battistrada, chiamato gomma ricostruita o rigenerata. I copertoni sono ricostruiti attenendosi alle norme Ece Onu 108. Secondo tali indicazioni, un danno per usura in pneumatici relativi a veicoli fino alla classe H di velocità, ovvero fino a 120 km orari, può essere riparato tramite rigenerazione senza che questo subisca un declassamento, cioè senza che influisca sulla sua velocità. Diversamente, in caso di pneumatici di categorie superiori (per esempio classe V con 240 km/h) saranno abbassati di una classe. Il declassamento avviene anche se il battistrada presenta difettosità che ne limitano l’utilizzo, in base alle indicazioni e caratteristiche impresse sullo pneumatico dal produttore.
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