Google Auto: primo incidente con feriti per la vettura di Mountain View

Google Auto

Per ora Google Auto è solo un prototipo in via di definizione, ma per le strade di Mountain View non è raro imbattersi in una strana vettura che si guida da sola: non è fantascienza ma il nuovo progetto di Google e di altri 40 partner che hanno intrapreso un lungo e difficile cammino per realizzare una vettura completamente automatica che si guida da sola e che sarà fruibile in tutti i percorsi urbani. Una vettura avveniristica, dalla forma buffa, capace di viaggiare a una velocità massima di 40 km/h e che, in caso di necessità, permette alla persona che si trova al posto tradizionale di guida di intervenire sui comandi classici quali pedaliera e volante.

Il presupposto su cui si basa Google per questo progetto si basa su un dato emanato dall’agenzia Statunitense per i trasporti, in cui si dichiara che il 95% degli incidenti sono attribuibili a un errore umano. viste le percentuali è difficile che un computer possa fare peggio dell’uomo.

Il primo incidente con feriti

Se è vero che un computer non può sbagliare più di un uomo, è pur vero che gli incidenti sono sempre dietro l’angolo e il 1 luglio la vettura senza conducente del colosso di Mountain View ha fatto il suo primo crash con feriti, fortunatamente non gravi.

Un incidente come tanti che si verificano quotidianamente sulle strade cittadine, ma che ha suscitato un grande clamore visto il tipo di vettura coinvolto.

La macchina Google, una Lexus RX450 appositamente preparata ed equipaggiata con i sensori Google, si trovava nell’ora di massimo traffico per le strade di

Mountain View con a bordo 3 persone. Giunta in prossimità di un incrocio, la macchina intelligente ha preferito arrestare la sua corsa anche se il suo semaforo era verde per evitare di rimanervi incolonnata nel mezzo, visto che davanti a sé aveva una lunga fila che cominciava a occupare lo spazio di marcia dell’incrocio stesso.

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A quel punto, alle spalle della macchina Google ne sopraggiungeva un’altra che, invece, non è riuscita a frenare per tempo tamponando, quindi, la vettura che si trovava davanti: un incidente come tanti avvenuto alla modica velocità di 27 km/h che ha però causato ferite, anche se lievi, a tutti e tre gli occupanti della vettura Google e di quella che ha causato il tamponamento.

Anche le due auto hanno riportato qualche danno, nulla che non possa essere riparato con un passaggio in officina. Questo, comunque, è il primo incidente che vede coinvolta una macchina Google in cui i soccorsi hanno registrato dei feriti: nei 14 precedenti episodi che sono avvenuti durante i 6 anni di sperimentazione per le strade della California, mai una persona era dovuta ricorrere ai soccorsi.

Sull’incidente del 1 luglio si è espresso il program manager del progetto Google, Chris Urmson, che ha spiegato come in questo caso, così come in tutti quelli precedenti, la responsabilità non possa essere fatta ricadere sul veicolo a guida automatica ma sull’altro, confermando la tesi che è più probabile che vi sia un errore umano piuttosto che uno dei computer.

I test su Google Auto

Google è in questo momento impegnata nella seconda fase di test su queste auto, che ancora non ha un limite temporale definito. Google sta continuando a raccogliere i dati forniti dalle vetture in circolazione, che attualmente sono più di venti.

Anche gli incidenti come questo sono utili a Google per stabilire quale possa essere la strada da percorrere per evitare che ricapitino incidenti come questo e che, soprattutto, si verifichino nuovamente dei feriti per un tamponamento a una velocità così ridotta.

Detto ciò, appare evidente che ancora non è chiaro come e quando le vetture Google potranno essere effettivamente commercializzate nel mondo, rivoluzionando completamente il concetto di mobilità urbana. potrebbero volerci molti anni ancora, soprattutto per abbattere le barriere psicologiche degli automobilisti, i quali nella maggior parte dei casi si sono detti poco tranquilli nell’eventualità che in strada possano circolare anche vetture senza il pieno controllo di guida di una persona fisica che, però, può essere sempre in grado di intervenire (è un suo obbligo) in caso di emergenza e di incidente evitabile.

Vanno inoltre superate alcune barriere che riguardano la sicurezza degli occupanti e la limitata autonomia dei veicoli. Avendo una dotazione elettronica di bordo così potente e complicata, è necessario che queste vetture abbiano in dotazione pacchi batterie più potenti e performanti per aumentare la lor fruibilità e non costringere gli occupanti a lunghe e frequenti soste per la ricarica.

Fortunatamente l’incidente di Mountain View non ha avuto gravi conseguenze, ma ha dimostrato che anche con le migliori tecnologie, in molti casi gli incidenti sono inevitabili.

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